martedì 14 aprile 2020

Step#06 - Forgiatura in letteratura


Non è raro, riferendosi al termine "forgiare", che la prima immagine che ci compare in mente sia quella di una spada, di un'ascia o un coltello.
Questo è soprattutto motivato dal fatto che nella letteratura (soprattutto in quella medievale e fantasy, ma anche in quella orientale) lo strumento è strettamente legato alla figura di un fabbro provetto in grado di creare un'arma che consentirà all'eroe la riuscita della sua impresa.

A seguire sono riportati dei paragrafi di esempio relativi a romanzi conosciuti
 


Da "Brisingr" (Romanzo di Christopher Paolini)

"Tanto tempo fa, mentre vagavo nella Du Weldenvarden, mi imbattei nei frammenti di una cometa caduta sulla terra. Erano composti da un minerale metallifero che non assomiglia a niente che avessi maneggiato prima, perciò lo portai con me nella fucina e lo raffinai, scoprendo che la lega d'acciaio risultante era più resistente, più dura e allo stesso tempo più flessibile di qualunque altra di origine terrestre. Chiamai il metallo acciaio luce, per la sua straordinaria brillantezza, e quando la regina Tarmunora mi chiese di forgiare la prima spada dei Cavalieri, usai l'acciaio luce."



Da "I pilastri della terra" (Romanzo di Ken Follett)

"Al centro del recinto, lontano dagli altri edifici, c'era la fucina, con il bagliore del fuoco che si scorge dalla porta aperta; e il clangore del martello sull'incudine echeggiava tutto intorno mentre il fabbro faceva nuovi utensili per sostituire quelli che i muratori stavano logorando."

 
Da "Il trono di spade" (Romanzo di George R. R. Martin) 


"«Un re non deve mai sedere comodo» aveva detto Aegon il Conquistatore ai suoi fabbri nell'ordinare loro di forgiare il trono usando le lame delle spade dei nemici sconfitti."









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